Vita e opere di Dante Alighieri
Dante Alighieri è stato un poeta, scrittore di prosa, teorico letterario, filosofo morale e pensatore politico italiano. Nacque a Firenze nel maggio 1265. La sua famiglia era di antica stirpe, di nobili origini ma non più agiata. La sua educazione fu indubbiamente quella tipica del tempo e della sua condizione sociale. Dante studiò all’Università di Bologna, una delle più famose università del mondo medievale. Lì subì l’influenza di uno dei più famosi studiosi del tempo, ser Brunetto Latini, che non insegnò mai Dante ma lo consigliò e lo incoraggiò. Latini compare nel Canto XV dell’Inferno.
La vita pubblica di Dante iniziò quando combatté coraggiosamente in una battaglia a Campaldino nel 1289. Nel 1295 fu coinvolto in cause politiche e quell’anno fu eletto consigliere comunale. Firenze, a quel tempo, aveva due partiti politici: i guelfi, che sostenevano il papa come capo della Chiesa cattolica ma credevano che non dovesse essere coinvolto in affari politici; ed i Ghibellini, che credevano che il papa dovesse governare sia le fazioni secolari che religiose. Come membro del partito politico guelfo, Dante fu inviato spesso in missioni per organizzare la pace tra le due parti in guerra. Durante una missione a Roma per concordare una tregua tra le due parti, furono mosse accuse inventate contro Dante: fu accusato di truffa, intrighi contro la pace della città e ostilità contro il papa. Temeva per la sua vita e non si presentò a rispondere alle accuse. È stata inflitta una sanzione più pesante. Tutta la sua proprietà venne confiscata, fu condannato al rogo in caso di cattura ed i suoi due figli furono banditi con lui. Nel 1302 venne esiliato dalla sua città natale e non vi fece più ritorno.
Non è dato sapere dove trascorse molti dei suoi anni dell’esilio, ma venne spesso ben accolto. In esilio iniziò il suo grande poema, La Divina Commedia. Scrisse la Divina Commedia che divenne uno dei poemi più importanti del Medioevo e l’opera letteraria più influente in italiano. La Divina Commedia di Dante presenta una profonda visione cristiana del destino terreno ed eterno dell’umanità. Dante fece principalmente uso del volgare, in un tempo in cui la maggior parte della poesia era scritta in latino. Inoltre, il suo uso del dialetto fiorentino ha contribuito alla creazione della moderna lingua italiana standardizzata. Non solo diede voce all’emergente cultura laica del suo paese, ma l’italiano divenne per diversi secoli la lingua letteraria nell’Europa occidentale.
Oltre alla poesia, Dante scrisse importanti opere teoriche, che spaziano dalle discussioni di retorica alla filosofia morale al pensiero politico. Morì a Ravenna il 13 settembre 1321, e fu sepolto con gli onori a lui dovuti. Anche se è morto, le sue opere grandiose e il suo uso unico della lingua hanno tutt’oggi un impatto sul mondo della letteratura. Dante viene chiamato “padre” della lingua italiana, ed è annoverato come una delle “tre corone” insieme agli altri influenti nomi di Petrarca e Boccaccio.
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